Il “codice europeo di progettazione teso alla qualità degli ambienti di vita” nasce da un’iniziativa de Le Carrè Bleu, nell’ambito del Festival dell’Architettura 2023, promosso dal Ministero della Cultura. L’obiettivo del Codice è la qualità diffusa degli interventi, riconoscendo che per ottenere risultati di qualità è urgente che le dichiarazioni di principio si traducano in significative trasformazioni delle regole della progettazione.
origine e motivazioni dell’iniziativa
Il “codice europeo di progettazione teso alla qualità degli ambienti di vita” nasce da un’iniziativa de Le Carrè Bleu, nell’ambito del Festival dell’Architettura 2023, promosso dal Ministero della Cultura. L’obiettivo del Codice è la qualità diffusa degli interventi, riconoscendo che per ottenere risultati di qualità è urgente che le dichiarazioni di principio si traducano in significative trasformazioni delle regole della progettazione.
II codice mira a definire le condizioni abilitanti per diffondere azioni coerenti con le istanze culturali, sociali e politiche del nostro tempo e affermare l’architettura come valore fondamentale.
Tra le conclusioni del Consiglio UE sulla Cultura, l’Architettura e l’Ambiente edificato (2021/C 501 I/03), si evidenzia
“… La cultura, così come l’architettura di qualità e l’ambiente edificato concorrono in molti modi al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite. Possono contribuire all’attuazione del Green Deal europeo e al suo obiettivo di fare dell’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050…”
“… ll patrimonio culturale e architettonico europeo costituisce un parametro di riferimento importante per la qualità esperienziale e fisica del nostro ambiente edificato. È anche una notevole risorsa in grado di ispirare e alimentare la coesione sociale, l’innovazione, la trasformazione e la rigenerazione …”
“… La natura multidimensionale dell’architettura di qualità e dell’ambiente edificato richiede cooperazione, partecipazione e co-creazione intersettoriali nonché approcci transdisciplinari, in particolare in termini di sostenibilità e coerenza delle politiche …”
“… Creare quadri favorevoli a un’architettura di qualità a sostegno delle norme in materia di appalti pubblici, della semplificazione normativa e di procedure innovative che favoriscano un approccio basato sulla qualità piuttosto che esclusivamente sui costi, seguendo le migliori prassi per lo svolgimento di gare pubbliche nei settori dell’architettura, della paesaggistica e della pianificazione territoriale …”
“… migliorare ulteriormente la formazione e le competenze degli architetti e degli operatori dei settori connessi, quali ingegneri civili, architetti del paesaggio, urbanisti, progettisti, artisti, esperti del patrimonio culturale, conservatori-restauratori, addetti alla conservazione della natura, appaltatori edili, ecc. in qualità non solo di specialisti di singole professioni, ma anche di educatori e ricercatori consapevoli delle grandi sfide in gioco, nel contesto dell’integrazione della sostenibilità, della qualità esperienziale e dell’inclusione sociale.”
Il Consiglio della UE invita gli Stati membri a “Migliorare la coerenza delle politiche per l’architettura di qualità e l’ambiente edificato attraverso un adeguato coordinamento tra tutti i ministeri e i livelli amministrativi, gli enti e i servizi pertinenti, al fine di integrare un approccio olistico e basato sulla qualità in tutte le politiche e attività che hanno un impatto sull’ambiente edificato e di vita”.
<Ambiente di vita> è “una composizione equilibrata degli ambienti artificiale e naturale, che include spazi sia interni che esterni. La realizzazione di ambienti di vita sostenibili e integrati (progettazione urbana o, più in generale, spaziale) prevede attività di pianificazione e progettazione, attività di costruzione e di coordinamento di numerosi ambiti di riferimento connessi all’assetto spaziale ( pubblica utilità, mobilità,…), ai fini di un miglioramento a lungo termine dell’ambiente di vita per il maggior numero di persone possibile attraverso decisioni in materia di spazi.
presupposti e riferimenti
Migliorare gli ambienti di vita è prioritario. Incidono in maniera profonda e positiva sui sistemi complessi del One Health (salute umana, animale, del Pianeta) e della coesione sociale (armonia, valorizzazione di diversità e differenze, inclusione, no one left behind) dello sviluppo secondo i principi dell’economia circolare.
Le trasformazioni materiali e immateriali degli ambienti di vita devono essere basati sulla logica dei co-benefici, rispondere ai più ampi criteri di sostenibilità nelle fasi di programmazione, progetto, esecuzione, utilizzo.
Le attuali tecniche e tecnologie, il continuo progresso della ricerca scientifica e il lavoro appassionato di professionisti e imprenditori esperti e competenti consentono interventi fondati sulla cultura: coerenti con i contesti, rispettosi delle identità, creativi, a impatto ambientale minimo o positivo, biofilici, resilienti, flessibili, aperti, accessibili e connessi, oltre che sicuri e salubri.
Per la realizzazione concreta e diffusa di interventi di rigenerazione dei territori e delle città, le dichiarazioni di principio elaborate da organismi internazionali (UN, WHO, WEF, EU, UIA) devono trasformarsi in regole chiare per i Governi centrali e locali: strutture normative e procedurali e programmi definiti – con dati e metadati affidabili e aggiornati – e che riconoscano agli attori coinvolti strumenti, ruoli corretti, dignità, in un quadro temporale definito e certo, secondo la logica dei co-benefici.
Da qui l’idea di elaborare il “Codice europeo della progettazione teso alla qualità degli ambienti di vita” sui presupposti della “Directive européenne sur l’architecture et le cadre de vie” (Le Carrè Bleu, 1997) e del “Codice di autoregolamentazione” (INARCH 1998, con sostegno MiBAC).
Nel dicembre 2008, “Le Carrè Bleu” in seguito alla serie di colloqui “L’Architecte e le Pouvoir” e al progetto di “Directive européenne sur l’architecture et le cadre de vie” dell’OIA Observatoire international de l’Architecture – ha promosso la “Déclaration des Devoirs des Hommes” in rapporto ad habitat e stili di vita, nel rispetto delle diversità
Possono assumersi questi riferimenti:
nel gennaio 2001, la Risoluzione del Consiglio dell’Unione Europea n°13982/00 sulla qualità architettonica dell’ambiente urbano e rurale, incoraggia gli Stati membri
• a intensificare gli sforzi per una migliore conoscenza e promozione dell’architettura e della progettazione urbanistica, nonché per una maggiore sensibilizzazione e formazione dei committenti e dei cittadini alla cultura architettonica, urbana e paesaggistica
• a tener conto della specificità delle prestazioni dell’architettura nelle decisioni e nelle azioni che lo richiedono
• a promuovere la qualità architettonica attraverso politiche esemplari nel settore della costruzione pubblica quindi ad agire per migliorare
• “qualità della domanda” riconosce bisogni e necessità attraverso una fase propedeutica di partecipazione pubblica
• “qualità del progetto” recepisce ed elabora esigenze urbanistiche, funzionali, spaziali, formali e di inserimento
• “qualità della realizzazione”, conforme al progetto è indispensabile per la reale qualità nel trasformare i luoghi
nel settembre 2015, ONU ha riconosciuto lo stretto legame tra benessere umano e salute dei sistemi naturali, base del “Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development” con diciassette principi interconnessi e in ottica transgenerazionale.
Da qui a Parigi il primo accordo universale giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici (tra alterne vicende e mediazioni)
nel gennaio 2018, i Ministri Europei della Cultura hanno adottato la “Davos Declaration 2018”: una dichiarazione di intenti tesa all’approccio integrato come premessa del miglioramento dell’ambiente costruito dall’uomo (“Baukultur” o cultura unica di un insieme urbano)
Nel dicembre 2022 il <Piano di Lavoro per la Cultura 2023-2026> risoluzione Consiglio UE (2022/C 466/01), conseguenza di molteplici azioni: <programma Europa Creativa 2021-27> regolamento 20.05.21, Parlamento e Consiglio UE; Libro Verde <Mettere il patrimonio condiviso dell’Europa al centro del Green Deal europeo> (2021); <Dimensione Culturale dello Sviluppo Sostenibile> risoluzione 2019/C 410/01 Consiglio UE e rappresentanti Stati membri; <Strategia per il patrimonio culturale europeo nel XXI sec.> raccomandazione agli Stati membri CM/Rec (2017).
nel gennaio 2023, per promuovere la cultura della costruzione di qualità in Europa attraverso la cooperazione tra autorità, società civile e operatori edilizi e immobiliari, i Ministri Europei della Cultura – insieme ad attori del settore privato [organizzazioni intergovernative; organizzazioni internazionali non governative, imprese internazionali di costruzione] – hanno sottoscritto la “Davos Baukultur Alliance 2023”, con la presentazione del Sistema Davos per la valutazione dei progetti.
Nel 2023 il “Codice europeo della progettazione teso alla qualità degli ambienti di vita” viene presentato a luglio a Roma alla Facoltà di Architettura Sapienza, poi a ottobre a Parigi a ETSA La Villette, nell’ambito delle attività di internazionalizzazione del Festival dell’Architettura.
A partire da luglio 2023 il progetto “Architettura, Europa, Ambienti di Vita”, testimonianze di esperti internazionali, si affianca al Codice per creare un sistema di confronto e diffusione a livello UE.
struttura del Codice
a. interesse pubblico per ambienti di vita, architettura e conversione ecologica
b. il ruolo del committente
c. il ruolo del progettista
d. il programma di progetto
e. l’incarico di progettazione
f. autorizzazioni
g. ruolo dell’impresa e rapidità nei processi